Numero zero

Mi sono avvicinato a “Numero zero”, l’ultimo romanzo di Umberto Eco, con una certa diffidenza, sebbene la base di partenza sembrasse interessante.
Il libro prende le mosse dalla descrizione della vita della redazione di un giornale nascente, del quale sono stati “ordinati” dall’editore alcuni numeri di prova, dei numeri zero appunto.
In realtà la redazione giornalistica è solo un pretesto per introdurre i personaggi principali (alcuni dei quali veramente monocromi e assai poco espressivi) nonché sviluppare il tema reale del libro: l’imbarbarimento culturale del paese finalizzato alla desensibilizzazione del paese da parte del potere.
In realtà anche l’argomento in sé è trattato maluccio, tra un direttore del giornale che puntualmente cassa ogni velleità giornalistica dei protagonisti e una lunghissima divagazione storica (interessante per carità, ma… e qui per evitare spoiler mi fermo, non me ne vogliate).
Alla fin della fiera non è un libro illeggibile, si lascia leggere in maniera scorrevole. Quello che manca alla fine è la vera finalità. Continuare a ribadire che siamo un popolo di beoti non aiuterà a scuotere alcuna coscienza.

Pubblicato il 03/08/2015 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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